Ecco come sono nate le illustrazioni di ParteDiNoi

16 Luglio 2014

Francesco Poroli è uno dei migliori disegnatori italiani: fra gli altri, disegna per The New York Times Magazine, Wired, Adidas, Reebok e Amnesty International. Lo scorso anno avevamo già collaborato per l’iniziativa CRescereilfuturo, ma stavolta la sfida è stata ancora più ambiziosa: il progetto ParteDiNoi nasce infatti dall’idea che la Cassa Rurale sia un grande organismo del quale ognuno di noi è parte integrante.
Francesco era la persona giusta per dar vita a questo essere vivente che volevamo svincolare da una rappresentazione anatomica troppo realistica, preferendo contaminarlo con gli elementi del paesaggio.
Il risultato è sorprendente: case, alberi e campanili si confondono con i tratti somatici della figura umana; il sorriso è disegnato dalla curva di una strada, mentre la fontana al centro di una rotonda è diventata l’occhio destro.

A loro volta, le diverse parti del corpo individuano altrettanti distretti tematici, dei veri e propri micro-mondi associati alle diverse modalità con cui ogni giorno entriamo in relazione col nostro prossimo: il cuore è la sede degli affetti, nella testa si prendono le scelte razionali, le gambe fanno da sostegno, la mano destra indica i progetti mentre quella sinistra esprime un gesto di fiducia.
Il libro “Le città invisibili” di Italo Calvino è stato una fonte d’ispirazione preziosa. Un esempio su tutti: gli anelli dell’albero, che in una delle città di Calvino tramandano la memoria collettiva, sono diventati la tavola rotonda attorno alla quale vengono prese le decisioni, secondo la regola della cooperazione “una testa, un voto”.

Lo stile di Francesco è essenziale ma allo stesso tempo incredibilmente ricco; ogni volta che si osserva una sua illustrazione si scopre sempre qualche nuovo dettaglio, nascosto sotto un’apparente linearità. Nessuno, meglio di lui, avrebbe potuto disegnare queste ambientazioni colorate e surreali, che si lasciano scoprire poco a poco e che alla fine ti stupiscono restituendo una visione complessiva ancora diversa. Ma come sono realizzate? Ce lo racconta lo stesso Francesco:

«Dopo una fase iniziale di bozzetti a mano libera, inizia la parte di lavorazione al computer. Niente tavoletta grafica: preferisco usare il mouse, limitando l’uso di illustrator a pochi e semplici comandi».

«Uno degli aspetti più stimolante di questo progetto – continua Francesco – è stato sapere fin dall’inizio che queste illustrazioni non erano destinate solo alla carta, ma sarebbero diventate tante cose diverse: un minisito interattivo, una campagna ADV e un progetto di ambient marketing. Ah, senza dimenticare la clessidra!». La sfida era quindi comunicare il messaggio in modo sempre coerente, pur parlando linguaggi diversi.